lunedì 29 ottobre 2007

Si usava così...


Tra vicini di casa si è sempre usato così. Da noi, in campagna, si abitava in cascine isolate o in gruppi di case, in contrade, in frazioni. Quando uno usciva di casa e si metteva per strada tutti gli chiedevano: “Dove vai?” ma non per ficcanasare, o magari anche un po’… Ma senza malizia. Chi si metteva per strada, comunque, diceva agli altri: “Hai bisogno? Vado giù in bottega, ce l’hai il pane?”.
Tra vicini si vigilava gli uni sui figli degli altri come fossero i propri. Per cui uno i figli li liberava completamente e i bimbi potevano correre e saltare tra ruscelli e fossi, qualcuno che vedeva c’era sempre. Se a uno capitava una grana o una disgrazia, in qualche modo si partecipava: i bimbi non facevano chiasso, si parlava bassa voce, nessuno cantava o fischiava. Se poi quella famiglia aveva bisogno di un pezzo di pane, c’era qualcuno che glielo dava. Se c’era un carro impantanato si correva a reggere e spingere, fino a liberare il carro dal fango. Non parliamo poi di quando c’era un incendio: nessuno si tirava indietro.
Com’è come società, una società del genere? A me sembra buona, bella e sensata.
Oggi le distanze si sono assotigliate e con i mezzi di comunicazione possiamo parlare con (quasi) chiunque al mondo istantaneamente. Sono tutti nostri vicini. Se hanno bisogno, se un bambino ha bisogno di una “stupidaggine” qualunque, basta dire che ci sono 20.000 Km di mezzo per giustificare l’inattività?

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