venerdì 5 ottobre 2007

Peggio della guerra


Cosa c’è di peggio che la guerra? Una guerra in cui a combattere ci sono anche dei bambini. È purtroppo una cosa nota, detta e citata: in Africa, ma anche in Asia, in Sud America, eserciti più o meno regolari arruolano volontariamente o meno dei minorenni, talvolta dei bambini.
L’amico Davide mi faceva notare che non è una novità degli ultimi decenni e non è una invenzione africana. Più o meno a tutte le latitudini e longitudini e in tutte le ere si è cercato di portare i fanciulli alla guerra. Il caso più noto a noi e più vicino è quello della Gioventù Hitleriana, estremo baluardo a difesa del Reich ormai agonizzante, carne giovane data in pasto agli alleati.
Oggi sono soprattutto i paesi più poveri, quelli che conoscono già le carestie, le violenze, le malattie, a trovarsi di fronte a questo danno incalcolabile. Perchè lo fanno? Perchè i soldati mancano sempre, perchè le armi sono piccole e leggere, perchè un bambino lo puoi addestrare, sottomettere, violentare in senso psicologico prima che fisico più facilmente di un adulto. E perchè i bambini fanno i soldati? Perchè o sono obbligati e non hanno scelta, oppure perchè sono alla fame, senza famiglia e anche qui non hanno scelta. E non solo i bambini, ma anche le bambine vengono "arruolate" e usate come sguattere. E vorrei fermarmi qui.
Il danno ancora maggiore rispetto a quello che già esiste, ovvero ad aver obbligato un bambino a compiere atti terribili, è che questo bambino è quasi perduto, riuscirà a recuperare sè stesso solo con grandissima difficoltà e solo se incontrerà persone e occasioni che gli siano d’aiuto.
Ci sono molte organizzazioni che si occupano di questo: il recupero di bambini-soldato. Oltre al recupero di questi fanciulli bisogna fare in modo che ci siano le condizioni per cui NON CI SIANO PIU’ BAMBINI SOLDATO, perchè si diffonda la cultura della Pace, della condivisione, della speranza, dell’accoglienza, della solidarietà, dello scambio di culture, della non-violenza. Solo così si potrà fare argine contro gran parte delle gravi ingiustizie che insistono su questa terra. Per questo ogni piccola azione, anche una scuola in un villaggio della Costa d’Avorio (e anche questa nazione, nel nord, è stata toccata dalla tragedia di cui abbiamo parlato) serve, contribuisce a fare barriera al male.

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