Ci sono dei momenti in cui uno ha paura.
Paura di fare male, di non fare abbastanza, di non farlo bene come andrebbe fatto. Paura che qualcuno pensi male di ciò che si è fatto, paura di urtare la sensibilità di qualcuno, paura di irritare i benpensanti, quelli dalla faccia pulita e onesta. A volte si ha paura persino di perdere tempo o di far perdere tempo a qualcuno. Magari si ha paura di apparire immodesti, presuntuosi, superbi.
Non dico della vita privata di ognuno: dico della nostra associazione. Durante le riunioni il sentimento che più d’altri si manifesta è di sovente questo.
Sapete perché succede? Perchè le persone che hanno questi pensieri sono, spesso, persone bene educate, modeste, sobrie e misurate. Sanno che le azioni di ognuno possono anche diventare pesanti per altri, e si fanno scrupolo.
Penso che tra le molte cose che abbiamo ancora da imparare ci sia quella di non avere paura. Per fare quello che l’associazione sta facendo ci vuole una forte umanità, tutto compreso. La paura a volte serve: frena, ristabilisce distanze, modera. Altre volte (spesso) è un peso, un orpello, un ingombro.
Se nei fini dell’associazione c’è la realizzazione e la gestione di una scuola in Costa d’Avorio non c’è da aver paura: questi occhi meritano tutto il coraggio e la sfrontatezza del mondo.
Paura di fare male, di non fare abbastanza, di non farlo bene come andrebbe fatto. Paura che qualcuno pensi male di ciò che si è fatto, paura di urtare la sensibilità di qualcuno, paura di irritare i benpensanti, quelli dalla faccia pulita e onesta. A volte si ha paura persino di perdere tempo o di far perdere tempo a qualcuno. Magari si ha paura di apparire immodesti, presuntuosi, superbi.
Non dico della vita privata di ognuno: dico della nostra associazione. Durante le riunioni il sentimento che più d’altri si manifesta è di sovente questo.
Sapete perché succede? Perchè le persone che hanno questi pensieri sono, spesso, persone bene educate, modeste, sobrie e misurate. Sanno che le azioni di ognuno possono anche diventare pesanti per altri, e si fanno scrupolo.
Penso che tra le molte cose che abbiamo ancora da imparare ci sia quella di non avere paura. Per fare quello che l’associazione sta facendo ci vuole una forte umanità, tutto compreso. La paura a volte serve: frena, ristabilisce distanze, modera. Altre volte (spesso) è un peso, un orpello, un ingombro.
Se nei fini dell’associazione c’è la realizzazione e la gestione di una scuola in Costa d’Avorio non c’è da aver paura: questi occhi meritano tutto il coraggio e la sfrontatezza del mondo.
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