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AFRICA/COSTA D’AVORIO - “L’abolizione della carta di soggiorno per gli immigrati dell’Africa dell’ovest è un buon passo avanti per la riconciliazione nazionale” afferma un missionario
Bouaké (Agenzia Fides)- “È un buon passo in avanti sulla via della pacificazione nazionale” dice all’Agenzia Fides un missionario da Bouaké, nel nord della Costa d’Avorio, dove ieri, 8 novembre, il governo ha annunciato l’abolizione della carta di soggiorno per gli immigrati provenienti dai Paesi della Comunità Economica dell’Africa Occidentale (CEDEAO). In Costa d’Avorio gli immigrati dai Paesi vicini, soprattutto dal Burkina Faso, sono circa 4 milioni (il 26% della popolazione). Una delle rivendicazioni della ribellione che ha recentemente spaccato in due la Costa d’Avorio, è quella dell’integrazione della folta comunità straniera e l’abolizione della discriminazione politica nei confronti delle persone che non hanno entrambi i genitori di origine ivoriana. Dopo gli accordi di pace di Ouagadougou (vedi Fides 5/3/2007) che hanno messo fine alla divisione del Paese e creato un governo di unione nazionale, guidato da Guillaume Soro, leader delle “Forze Nuove” (la guerriglia che controlla nord-ovest del Paese), il Presidente Laurent Gbagbo ha fatto un nuovo gesto di riconciliazione.“La televisione nazionale ha dato ampio risalto alla notizia così come all’intenzione del governo di abolire dai documenti personali ogni riferimento all’etnia di appartenenza. Vogliamo presentarci come ivoriani e non come membri di questa o quella etnia, hanno affermato i responsabili politici ivoriani” riferisce il missionario, del quale omettiamo il nome per motivi di sicurezza. La Costa d’Avorio infatti attraversa una fase sicuramente positiva ma ancora delicata. “Il Paese è entrato in un’era di post-conflitto, nella quale esistono ancora tensioni e divisioni” dice il missionario. “Ieri, 8 novembre, si è svolta una dimostrazione a Bouaké, che la polizia ha cercato di disperdere senza riuscirci. I dimostranti protestavano per l’aumento del costo della vita, per la richiesta delle compagnie elettrica e dell’acqua di pagare gli arretrati e per la mancanza di lavoro. Secondo fonti autorevoli, la protesta non è stata spontanea ma è stata organizzata dagli oppositori al Premier Soro, all’interno delle Forze Nuove”.“Questo non dove stupire- spiega il missionario- Soro è in teoria il massimo dirigente delle Forze Nuove, ma bisogna ricordare che questa sigla è nata dall’unione di diversi gruppi e gruppuscoli che si sono formati nel nord e nell’ovest del Paese, all’indomani del fallito golpe del settembre 2002, che ha spaccato la Costa d’Avorio in due parti. Le Forze Nuove avevano bisogno di una persona che li rappresentasse all’esterno, una specie di portavoce. Soro si è fatto avanti anche grazie alla sua preparazione, che è migliore di quella degli altri capi del movimento. Ma diversi esperti dubitano che sia in grado di controllare tutte le componenti delle Forze Nuove”. A fine giugno Soro era sfuggito ad un attentato all’aeroporto di Bouaké, il feudo delle Forze Nuove, quasi sicuramente effettuato da dissidenti del suo movimento (vedi Fides 5/7/2007)“Nonostante questo dobbiamo continuare a sperare per il meglio” continua il missionario. “Il Presidente e il Primo Ministro sembrano intenzionati a volere riportare la pace. Vi sono segnali concreti: gruppi misti di militari governativi e delle Forze Nuove sono dispiegati in tutto il Paese, non solo al nord, anche al sud, per proteggere le sessioni dei tribunali. Un passo ulteriore verso la costruzione della fiducia reciproca” conclude il missionario. (L.M.) (Agenzia Fides 9/11/2007 righe 37 parole 520)
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