4 morti ad Haiti, proteste nella Costa d'avorio, 40 morti in Cameroun, manifestazioni in Mauritania, Mozambico e Senegal. Scontri di piazza, ribellioni. Nel sud del mondo si affaccia il mostro mai sopito della fame.
Dicono che la responsabilità è da cercare nella coltura di cereali al fine di estrarne dei biocarburanti. 100 milioni di tonnellate sono usati ogni anno per questo fine. Inevitabile che il prezzo cresca e che si leghi sempre più al pertrolio. Le colture di cereali sono concentrate in USA, Canada, Brasile e Argentina. Le aziende specializzate nella produzione delle semenze non sviluppano semi adatti ad essere coltivati in Africa: è poco redditizio.
A ogni aumento dell’1% dei prezzi delle derrate alimentari di base, 16 milioni di persone finiscono alla fame.
Conclusione: sarà ogni giorno più difficile realizzare i nostri progetti (e non per questo ci tireremo indietro… Anzi!). C’è anche chi dice che tutta questa gente affamata non resterà con le mani in mano. Non resteranno a morire nel loro paese, proveranno a vivere, a emigrare, internamente ed esternamente all’Africa.
E se dietro di te c’è solo la fame non hai niente da perdere.
Cosa si può fare? Cosa possiamo fare?
ULTIMA NOTIZIA: il 30 novembre prossimo venturo elezioni democratiche in C. d’A. per l’elezione del nuovo presidente. Che tutti siano illuminati nella loro ragione e nel loro sentimento.
martedì 15 aprile 2008
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